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Quartieri e zone di Cracovia da visitare

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Cracovia è storia e cultura. L’UNESCO l’ha insignita del riconoscimento di “città della letteratura” e ne ha dichiarato la citta vecchia come Patrimonio dell’Umanità. Vi sorprenderà e coinvolgerà, perché ha davvero tanto da offrire. Ecco una guida ai quartieri più affascinanti e imperdibili dell’antica capitale polacca.

Un mix di storia e fervore intellettuale

Cracovia ha poco meno di 800 mila abitanti e si trova nella parte meridionale della Polonia. È uno dei centri più estesi del Paese e ha una lunga storia che, ancora oggi, la rende destinazione turistica molto apprezzata.

Fino alla fine del XVI secolo è stata capitale della Polonia, ora è capoluogo del Voivodato della Piccola Polonia ed è ricordata per aver dato i natali a Karol Wojtyla, poi Papa Giovanni Paolo II. Inoltre, nel 2000 è stata capitale europea della cultura e, nel 2013, ha ricevuto dall’UNESCO il riconoscimento di città della letteratura.

Stare Miasto: il cuore medievale

Il centro storico della città, Stare Miasto (ovvero “città vecchia”), è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO addirittura nel 1978. Ennesimo riconoscimento alla gloriosa eredità culturale e artistica di Cracovia.

La parte più antica della città si trova all’interno delle mura ed è circondata dal verde del parco Planty, che segue la silhouette della cinta muraria. Il panorama del nucleo medievale è caratterizzato dalla commistione di gotico, barocco e rinascimentale, ben riconoscibile nella Rynek Glowny: la più grande piazza medievale d’Europa e vera anima di Cracovia. Un affascinante quadrato, risalente al 1257, arricchito da bellissimi edifici del Settecento e Ottocento. Su tutti, la torre del municipio (Wieza ratuszowa), la Chiesa di San’Adalberto, il Mercato dei tessuti (Sukiennice) e la Basilica di Santa Maria (Kosciol Mariacki), famosa per i suoi interni decorati e la splendida pala d’altare tardo-gotica.

Nella città vecchia trovate anche l’incantevole quartiere universitario, al cui centro si erge la sede dell’Università Jagellonica, fondata nel 1364 e seconda università a essere fondata nel centro Europa, dopo quella di Praga. Il Collegium Maius del XV secolo, a ovest della Rynek Glowny, è stato riconvertito a museo. Qui, tra l’altro, studiò Copernico.

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È nel cuore di Cracovia che si concentra la maggior parte dei luoghi di interesse culturale e mondana: il vecchio teatro (Stary Teatr), lo Slowacki Teatr, l’Opera e l’Operetta di Cracovia e il Museo Nazionale, che vanta opere de più importanti artisti polacchi. Nelle sale del Museo Czartoryski, invece, sono esposti numerosi dipinti di pregio, una vasta collezione egizia e, soprattutto, “La Dama con l’Ermellino” di Leonardo da Vinci e il “Paesaggio con buon samaritano” di Rembrandt.

  • Stare Miasto è la zona più turistica e frequentata di Cracovia. Qui trovate tantissimi ristoranti, bar, caffè e ogni sorta di servizio possibile. Tra i ristoranti più rinomati, dove provare la cucina locale, il Kuchina u Doroty, il Pod Aniolami e il Miod Malina.

Ovviamente, è anche l’area più azzeccata per pernottare. Non mancano strutture di ogni tipo e per ogni portafoglio.

Così come è la zona giusta per darsi allo shopping. In tal caso, “puntate forte” su Florianska, la via dei negozi dove trovare anche un vasto assortimento di prodotti locali. Alla sua estremità si spalanca la Porta Florianska, uno dei più antichi accessi alla città, contraddistinta dall’imponente torre gotica.

Kleparz: il quartiere artigiano

Superata la Porta Florianska, e passato il verde le parco, si arriva nel quartiere di Kleparz, originariamente distretto residenziale abitato dagli artigiani che lavoravano nel quartiere della città vecchia. Le case, allora in legno, furono diverse volte cancellate da incendi.

Nell’Ottocento, Kleparz, dal 1972 integrato ufficialmente nella città, fu ricostruito interamente in stile neoclassico e art nouveau.

Le attrazioni del distretto sono la piazza del mercato e piazza Jan Matejko, dove si trovano l’Accademia di Belle Arti e la chiesa di Santa Floriana (Floriana w Krakowie).

  • In tema di ristoranti (per esempio: il Glonojad, il Polonia Restauracja e il Retsauracja Unicus) e hotel, Kleparz è una più che valida alternativa alla città vecchia. Anzi, è anche più tranquilla e meno affollata da turisti.
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Wavel: la collina dei re

Sulla collina di Wavel (a lungo luogo di residenza dei re di Polonia), sorge l’atro nucleo storico di Cracovia. Da visitare, assolutamente, il Palazzo Reale, fortificato e protetto dal fiume Vistola. Fu progettato dagli italiani Berreci e Fiorentino seguendo i dettami rinascimentali e, nelle stanze interne, Appartamenti Reali, ospita opere d’arte tramandate di generazione in generazione dai reali locali.

Nel perimetro del castello si trova anche la Cattedrale di Cracovia, o Cattedrale di San Venceslao, risalente al 1364. Ha un’anima religiosa, ovviamente, ma anche laica: infatti, è monumento ai 45 re polacchi che lì sono sepolti. Qui fu arcivescovo Wojtyla e da qui si può godere di un’ottima vista sulla città e sulla statua del giovane principe Krak che, secondo la leggenda, liberò Cracovia dal drago che la terrorizzava.

Droga Krolewska è il lungo viale che collega il castello al centro città, passando per la chiesa dei Santi Pietro e Paolo e il convento delle Clarisse. Mentre Ulica Kanonicza (via dei canonici) è il primo segno di espansione della città al di fuori delle mura del castello. Deve il suo nome al fatto che qui abitavano i canonici aiutanti dell’arcivescovo.

Kazimierz: il distretto ebraico

A sud della collina di Wavel c’è il Kazimierz: il quartiere ebraico di Cracovia. Prima del 1945, qui, vivevano più di 65 mila ebrei; oggi ne rimangono appena 300. È una delle attrattive più interessanti della città.

Fu fondato nel 1335 da Casimiro III (da cui prende il nome) come città a se stante e diventò un distretto ebraico dopo che gli ebrei furono cacciati dalla parte occidentale di Cracovia, dove sarebbe sorta l’Università Jagellonica. La zona ovest del Kazimierz rimase cristiana, mentre quella orientale diventò ebrea. Divisione solo geografica: le due comunità hanno convissero pacificamente fino alla seconda guerra mondiale.

Il Kaimierz è un continuo susseguirsi di sinagoghe, cimiteri, iscrizioni, opere d’arte e ricordi legato alla comunità ebrea. La sinagoga vecchia, Stara, è la più antica di Cracovia e fu ricostruita nel 1557 dopo un incendio che ne cancellò la struttura originale. È, tutt’oggi, uno dei monumenti più importanti della città.

Il cimitero fu devastato dalla follia fascista, che risparmiò solo il monumento di Mose Isserles (Remu) ma negli anni ’50 furono riportate alla luce più di 700 lapidi, molte delle quali in stile rinascimentale. Il lavoro di recupero ha permesso al cimitero di Cracovia di essere il cimitero ebraico rinascimentale meglio conservato d’Europa.

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Con i frammenti delle lapidi impossibili da recuperare è stato costruito un Muro del Pianto, richiamando quello di Gerusalemme, in ricordo delle sofferenze patite dagli ebrei polacchi. Su cui si può imparare molto nel Centro di Cultura Ebraica e il Museo dell’Olocausto.

Poco lontano si trova la fabbrica di Oskar Schindler, che ha ispirato il film “Schindler List” di Spielberg. Il ricco industriale aiutò ben 1000 ebrei a sfuggire alla deportazione.

  • Un angolo di Cracovia che ci racconta molto della vita passata della cittadina e che, come accennato, è molto frequentato dai turisti. Ecco perché è ricco anche di ristoranti: Kucnia U Doroty, Qrudo Food & Wine Szara Kazimierz sono tra i più conosciuti. Ma ce ne sono molti altri.

Nowa Huta: l’utopia proletaria

Nowa Huta (nuova acciaieria) è il quartiere popolare a circa 10 chilometri dal centro medievale. Deve il nome alle tante acciaierie che trasformarono la zona dell’area proletaria della più estesa di Cracovia. La politica industriale ebbe conseguenze disastrose sull’ambiente e favorì la nascita di un distretto prettamente orientato al lavoro e figlio dell’utopia operaia. È un lampante esempio di architettura e urbanistica socialista.

Nei dintorni di Cracovia

Le Miniere di sale di Wieliczka si trovano nell’omonima cittadina, a 10 chilometri a sud-est di Cracovia. Dal 1978 sono Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La fitta rete di passaggi sotterranei scolpiti nel sale, con chiese e sculture, si dirama per numerosi chilometri e ti proietta in un universo parallelo. Un’esperienza davvero particolare.

Da non perdere anche la città storica di Czestochowa, famosa per il suo Santuario della Madonna Nera, il Parco Nazionale di Ojcow e il paesaggio dei monti Tatra, meta perfetta per gli amanti delle escursioni all’aria aperta.

Con spirito ben diverso si deve affrontare la visita di Auschwitz (nelle vicinanze di Oswiecim): il più grande complesso mai costruito dal regime nazista e teatro di terribili vicende che mai saranno dimenticate.

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